Due parole sul blog

Se pensate che qui si parli di Fate, Elfi e Creature simili, beh, avete ragione.
Quasi.
La verità è che qui la vera protagonista è la Terra, com'è o come avrebbe potuto essere se...Se l'uomo non fosse com'è, se si fosse evoluto diversamente, se le cose fossero andate in un altro modo...

Se volete scoprire la Valle attraverso i RACCONTI potete cliccare sul pulsantino "Frammenti", oppure scegliere attraverso l'indice alla vostra destra. I numeretti indicano l'ordine cronologico.
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Se volete saperne di più sulle diverse Creature, cliccate "Creature Fatate".

Su, su, guardate, guardate...

domenica 28 ottobre 2012

Scodinzolando in Villa e Gioiellini per cani

Finalmente ci siamo!!
Domenica 4 novembre, dalle 9 circa alle 18,30 si terrà "Scodinzolando in Villa", alla Villa "La Cavannina" si Serravalle Scrivia, una giornata di festa tutta dedicata ai nostri fedeli amici abbaianti.
Piccoli, grandi, così così, con o senza pedigree, ma meglio senza, trovatelli, bruttarelli, belli, bonsai o giganti, l'importante è che ABBAINO!!!

E così, dal momento che la partecipazione richiedeva un minimo di materiale dedicato a loro...mi sono buttata su gioiellini da appendere al collare!

Qui la locandina:


Ne sono usciti 90, poi ho finito le pietre adatte. Ne ho un sacco di altre, ma hanno i fori troppo piccoli per il filo da 0.80 che ho usato. Ho voluto che fossero divertenti, colorati, ma anche economici, i più cari, infatti, arrivano a 15 euro.
Ovviamente ho usato il Rame argentato, perché loro DEVONO poter giocare, correre, buttarsi nella neve o nella sabbia senza che ci di debba preoccupare più di tanto di rovinarli! Perdono l'argentatura? Amen, tanto sono belli anche così!
Si rompono? Chissene...recuperiamo le pietrine e ci facciamo un paio di orecchini o un ciondolo o un nuovo gioiellino per loro! Pochi euro, i nostri amori perfino più belli del solito, noi felici.

Il Maestro è un po' geloso, ma quando ho cercato di mettergli il collarino (che peraltro è da gatto!), mi ha chiesto se per caso mi faccio di droghe pesanti. FFFFFFFTT!!!
Ecco una carrellata:

 
E un paio di particolari, su come si dovrebbe presentare, più o meno (certo, con qualcuno dentro il collarino renderebbe di più!):
Qui sopra Agata più o meno di Fuoco (nel senso che quella che in genere uso io e di ben diversa qualità, ma questa a me piace comunque un sacco!) e Agata a taglio fantasy, sotto Ametista e Labradorite:
Qui sotto ancora un esempio, una piccola Rodocrosite per cagnolini mignon:
E, infine, ho scelto uno dei più preziosi: Cordierite con Labradorite. Per cagnoloni:
Non sono carinissimi? Mi è già stato chiesto un paio di volte se devono per forza indossarli i cani...EHI, UMANI INVIDIOSI?!? QUESTI SONO PER LORO! Per voi...ci sono tutti gli altri! Come al solito. ^_^
 
E adesso: provvisoriamente da sola, la Marianna nostra ci ha mandato la sua fotina con indosso le cuffiette. Guardate che carine (allora, maschietti silenziosi di passaggio, smettetela di sbavare sulla Marianna, le cuffiette dovete comprare per le fidanzate, non lei!)
Aspettiamo le altre! 


lunedì 22 ottobre 2012

Sweet Curse & Ear Cuffs

Rieccoci. Sono sempre più perplessa da windows sette, ma soprattutto da office 2012, che impedisce di fare operazioni stupidissime che con office 2000 venivano a meraviglia e impiegando tipo due minuti.
Pazienza.
Oggi ho finito e fotografato una cosettina che doveva impegnarmi due ore e mi ha invece portato via due giorni e mezzo, che bello!
Però però...alla fine serve a festeggiare una cosa decisamente bellina.
Intanto, questo è l'aggeggio:
E anche questo:
Dietro:
Dimensioni:
 
Sei fili di Ottone da 0.65mm, di 30cm l'uno, wrappati in Silver filled, con 12 Granatini di taglio diverso.
Sweet Curse in onore dell'ingresso di Floor Jansen nei Nightwish. Con l'augurio che sia per sempre!
 
Ed ecco la Milly con l'ear cuff indossato:
 
 
Esistono dei video, in giro per il web, su come indossarli correttamente, ma essendo di persone che a loro volta producono gioielli o bijoux propri, non ho ritenuto opportuno pubblicarli qui.
In ogni caso, si dovrebbe far scivolare la cuffietta dalla punta dell'orecchio, dall'alto, fino a sistemarlo all'incirca in questa posizione.
E' probabile che dobbiate adattarlo un po'. Saprete che è a posto quando sarà bello stabile e non rischierà di scivolare via.
In effetti le mie remore nel farne molti sono dovute al fatto che non sempre, nonostante li faccia sempre della stessa dimensione, riesco a renderli ben stabili.
Se fate un girino su youtube, comunque, mettendo come keyword "era cuff", troverete filmettini appositi a gògò. Basta non far caso alle chiacchiere delle autrici...
Attendo vostre fotine con le cuffiette indossate e le vostre impressioni......


sabato 20 ottobre 2012

Parur-ina Labradorite

Ed eccoci a noi: nuovo giorno, nuovo gioiellino...magari riuscissi a postarne uno al giorno, ma di quelli "seri"!
Dunque: volevo una robetta semplice per evidenziare le pietre, due cabochon di Labradorite bianca, di quella sempre erroneamente chiamata "Rainbow Moonstone", di cui uno della solita forma ovale, l'altro a goccia.
Caratteristica di questa varietà di Labradorite è la "fiammata" blu che in genere si vede all'interno delle lamelle cristalline, ma in questo caso, purtroppo le foto non rendono giustizia, abbiamo fiammate molto intense ed estese e, nel cabochon ovale, una linea giallo-oro cangiante.

Devo dire che non sono proprio proprio sicura di volerle vendere...e poi, quei sassolini, sono con me da un sacco di anni, e....
Beh, ecco le foto:
Qui lato del pendente, volutamente asimmetrico, così magari non se lo fila nessuno:
Anellino visto da sopra, la linea dorata non si vede proprio, però:
Lati:
 
 
Infine sul ditino gentilmente fornito dalla Milly:
 
Ed infine, un primo piano del ciondolo:
 
Non sono sassolini deliziosi? Chi non vorrebbe averne almeno una dozzina? :D 
Purtroppo la struttura è ancora in Rame argentato, ma wrappato in Silver Filled...

martedì 16 ottobre 2012

...Come le Foglie

Vorrei poter dire che sono trooooppo buona, ma non è così.
In effetti, avrei semplicemente potuto sbrigarmi a pubblicare la piccola parure, buttare giù le due righe mancanti della parte su Giada e Serafinite, e, subito dopo, pubblicare un nuovo capitolo del Dono.
Però...il Dono si svolge in Primavera e, adesso, finalmente, siamo d'Autunno.
Volevo pubblicare "Come le Foglie", altrimenti penso sarebbe rimasto un altro anno a marcire in un cassett...ehm...in un dvd con altri documenti.

"Come le Foglie" è un piccolo estratto di trama della saga Valdombra, che non sarebbe mai stato parte dei romanzi originali, né, probabilmente, avrebbe trovato posto in uno di questi, nemmeno ne "L'Amante dei Lupi", che racconta la storia dal punto di vista di Miriam, dalla sua fuga fino all'arrivo di Mathieu, il libro che penso di amare di più.
Ellie, nella saga, non parla mai di persona, appare sempre attraverso gli occhi della sorella o dei Valdombriani, mentre qui è lei a raccontare, in poche pagine, la sua storia. Mi piaceva l'idea di darle spazio, visto che "nessuno, nessuno ascoltava la sua voce".

Nel racconto il nome di Ellie, mai usato per intero da Miriam, si rivela essere Eleonora, che significa: "Creatura che prova compassione", caratteristica che si rivela spesso nelle parole della bambina, e "Cresciuta nella Luce".

Per non interrompere il racconto che, pur breve, come post penso sarebbe fastidiosamente lungo, ho aperto una pagina apposita, cui accedere tramite link.
Come ho accennato a Black Baccarat, questo racconto non ha nulla di comico, in nessuna sua parte. E' invece triste, doloroso e crudo. Ciononostante è la cosa cui più sono affezionata, secondo me, la migliore che abbia mai scritto...spero la possiate pensare come me...

http://valdombrafairies.blogspot.it/p/come-le-foglie.html

sabato 13 ottobre 2012

Frammenti: Il Dono P.7

Post modificato, rimane a disposizione un estratto del capitolo
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Intanto lì non c’era nessuno, il sentiero era sgombro, non…
Sulla roccia da cui sgorgava il ruscello, sedeva un uomo.
Restai a fissarlo idiota, sbattendo le palpebre per vedere se spariva o meno. Mi guardava divertito. C’era qualcosa di strano in lui.

“Ah, eccoti!” esclamò mia cugina andandogli incontro: “Sei in ritardo, sai?” lo apostrofò.
Lui le lanciò un’occhiata in tralice: “No, siete voi in anticipo. Le ombre sono giuste, ora” disse con una voce modulata, leggermente roca che pareva di pancia, più che di petto, come dovrebbe essere un buon kiai.
Mirko era scomparso all’arrivo dello strano soggetto, ma lo vidi poco più sotto, sul pianoro, fischiettare con le mani in tasca. 

L’uomo saltò giù dalla roccia. Era alto, il viso affascinante dai tratti affilati, occhi obliqui di uno strano colore salvia-ambrato e capelli abbastanza assurdi, lunghi e folti, che andavano dal castano al nero con striature argento e ciocche ocra e crema.
Il fisico era asciutto, modellato in modo naturale, slanciato, armonico, forte. Insomma, era un gran bel pezzo di figliolo.
Vestiva dei calzoni di tela grezza dall’aspetto primitivo e aveva una pelle di lupo, parecchio rovinata, gettata di traverso sulle spalle.
Si, praticamente cadeva a pezzi, ma… no! Ora che vedevo meglio, la pelle non era sciupata, era in muta!
Era una pelle di lupo senza il lupo dentro, eppure era in MUTA!!

Il tizio fece una smorfia e grattò un punto della pelle, da cui tolse un fiocco di borra1 color crema e lo soffiò via.
Mi tremavano le gambe: in quel posto pazzo, con ologrammine lanciasassi che svolazzavano qua e là, gente che luccicava, lupi che catturavano bracconieri e via dicendo, una pelle che avrebbe dovuto essere molto defunta e che invece stava compiendo qualcosa di tremendamente vitale, mi terrorizzava.
Avevo la nausea. Riuscivo a vedere il nuovo pelo, rossiccio e più corto, sotto i morbidi ciuffi invernali che si staccavano.
Questo era impossibile. Impossibile! Volevo tornare a casa!

Il tizio si avvicinò, tendendomi la mano e io arretrai terrorizzata: “Eva? Che ti prende?” mi rimproverò la voce di Joelle dall’altro capo della galassia.
“…l…ll…lla…la…la…la…”
“No, non siamo qui per metterci a cantare, dai!”
“…ppelle! La spelle sulle palle! È viva!”
Il tizio fece una faccia stranita: “Beh? Ma le capita spesso?” chiese voltandosi verso mia cugina, che levò gli occhi al cielo.
Io li guardavo: ora lei, ora lui, ora la pelle.
Anche la pelle mi guardava, con la stessa espressione costernata degli altri due.
Decisamente mi girava la testa.

Sedetti su un masso un po’ bagnato e mi presi la testa tra le mani.
“Ma qual è il problema, scusa?” chiese il tizio sedendosi accanto a me, lui e la sua pelle.
“Una pelle morta non dovrebbe essere viva, no?” risposi con voce stridula.
Lui spalancò gli occhioni obliqui e mi guardò sempre più preoccupato: “Dì, non è che ti danno cose strane da bere, in quella gabbia di matti?”
Non lo sapevo.
Cose strane me ne davano dal mattino alla sera, per quello, ma teoricamente, non avrebbero dovuto essere allucinogene.
Scossi la testa, senza rispondere.
“Ma sentilo!” esclamò mia cugina.
Lui le rivolse un sorrisetto, scoprendo appena una cosa che sembrava un canino e non un canino normale.
Oddio, o era un vampiro, o…
Il tizio si grattò un orecchio emettendo un sordo brontolio… un momento! La zia aveva parlato di…
“Che cosa sei?” chiesi d’impulso. Lui sorrise: “Esattamente questo!” rispose serafico.
“Lui è Vehar” presentò Joelle: “La Fata Lupo a capo della Valdombra. Non è la Fata più anziana, ma la Madre gli ha passato il testimone qualche decennio fa. Aveva la strampalata idea che questo lo avrebbe reso più serio e responsabile… pfui!” spiegò.

Lo guardai dritto negli occhi. Non erano gli occhi di un essere umano.
Cavoli! Avevo davanti al naso l’uomo dei miei sogni (pelle a parte) e, sfiga vuole, non era un uomo!
“Non è una pelle morta, vero?” sussurrai.
Lui scosse la testa. Un istante e davanti ai miei occhi ci fu un Lupo dal bel pelame nocciola e grigio che si grattava energicamente vicino alle scapole il vecchio pelo invernale, facendone volare via batuffoli arruffati. Un istante dopo il tizio era seduto accanto a me.
“Quindi sei tu che hai catturato i bracconieri?”
“Oh, no!” rispose lui orgoglioso: “Hanno fatto tutto i miei figli, io mi sono limitato a legarli per bene. Sai, loro hanno qualche difficoltà con queste” disse agitando le mani davanti ai miei occhi.
“Già, anche il mio gatto ha lo stesso problema” convenni.

1: Borra: Uno dei due tipi di pelo del lupo, costituito da giarra, superiore ed impermeabile, e borra, sottopelo morbidissimo e isolante.

 
(...continua link p.:8)

domenica 7 ottobre 2012

Anello: "Wish You Were Here"

Bene.
Finalmente è finito, per forza di cose. Insomma, il prezzo dell'Argento è praticamente triplicato, rispetto a pochi mesi fa e io, soprattutto per quanto riguarda la..."armatura", ho pensato di non esagerare, onde evitare un colpo apoplettico alla committente (e soprattutto a suo marito!).
Il risultato è stato che...non è proprio venuto come avrebbe dovuto!
In più avevo bisogno di un pezzetto d'Argento 0.7 in più, per bloccare in Granatini, ma non ce n'era più e ho dovuto usare lo 0.5, che, bontà sua, è moooooooorbido!
Insomma, una fatica!
Comunque, pur se le foto non gli rendono giustizia, eccolo:
Un po' più da vicino:
 
Mi sono sbizzarrita un po', cercando di cogliere gli scintillii della pietra e del Sole, ma inutilmente...Visione laterale:
 
Altro lato:
 
Indossato:
 
Più o meno di lato:
 
In conclusione: per l'armatura, 1.50m di Argento 0.7mm. Circa 4.5 m di filo 0.25mm, 1.35m di filo 0.5. L'Opale boulder era di proprietà della committente, 1 Granatino Grossularia di taglio vagamente Armsterdam e due Granati sempre Grossularia a taglio navette.
 
("Wish You Were Here", da album omonimo, Pink Floyd, 1975)

giovedì 4 ottobre 2012

Frammenti: Il Dono P.6

Post modificato,  viene mantenuto un breve estratto del libro "Il Dono"
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...Era passata la mezzanotte quando un BIP! mi comunicò che c’era una mail. Memore delle parole di Joelle, sgattaiolai in terrazza e mi sistemai nell’angolo che mi aveva indicato.
Il wi-fi prendeva e pure bene.

Franco era al settimo cielo. Diceva di aver fatto immersioni nel Mar Rosso, di essersi trovato col naso a pochi centimetri da quello di uno squalo e di essere stato salvato da una signorina che aveva un gran bel pezzo di fratello. Etero, che sfiga!
Ciononostante si stava rifacendo gli occhi e si divertiva un mondo. Lo squalo era simpatico, ma lui aveva adocchiato i due da un po’ e non gli era parso vero di avere una scusa per agganciarli.
I beveroni colorati lo affascinavano:

“Una sorta di cromoterapia liquida?”
“Non saprei, sembra qualcosa di più complesso, ma non si sbottonano più di tanto. Forse hanno paura gli si rubi la ricetta”
“E come ti sei sentita?”
“…”
“Daaaaiiii!!”
“Strana”
“Ma tu sei strana! Dimmi qualcosa che non so!”
“Cretino!”
“UAHUAHUAH! Insomma, com’è la fauna locale?”

“Beh, sono tutti belli. Non ho visto una sola persona dall’aspetto sgradevole in tutto il giorno”
“Sei alle terme, bambina. È proibito avere un aspetto sgradevole!”
“No, Frà, non hai capito! Tutti, proprio tutti, sono belli. Aspetta, non belli come… come una massa di modelli superfighi, ma belli! E questo vale per tutti, giovani e anziani. Un po’come la zia, no? E’ carina, anche se ha i suoi annetti, non sfiorita o sciupata dall’età. Mi spiego?”

“Uhmmmm”
“Sono belli come… come saremmo anche tutti noi se la natura non ci avesse pasticciati un po’, ecco!” Scrissi, citando Pennac.1
“Figo!”
“Ah, e poi ho una cugina.”

“E ME LO DICI SOLO ADESSO?????????????????”
“Ah, ehm, ecco… non è proprio una cugina di primo grado, è tipo di, boh, terzo o quarto. Ma lei dice che non è importante, perché qui la gente non è mai lontana cugina. O è cugina o non lo è. Qui i cugini sono lontani solo se sono in Brasile o in Australia. Così dice!”
“Foooorte!!! Com’è, com’è?”
“Lei… lei è… lei è davvero un gran pezzo di gnokka! Altro che pasticci!”
“WOW! Mica ha un fratello? Gnokko, possibilmente”
“Non credo, almeno non ne ha parlato, però so di un altro cugino.
Comunque l’ho vista quando siamo arrivate e poi abbiamo pranzato insieme. Oggi eravamo solo la zia e io”
“Devi saperne di più, Eva! Tu non hai mai avuto parenti, non puoi perdere l’occasione di un’intera cugina! Pensa: due settimane fa eravamo solo tu e io, abbandonati ed incompresi nel cuore del mondo, e adesso hai una zia, una cugina e continui ad avere me! Non è fantastico?”

Lo era, in effetti, detto così.
Solo che io ero piuttosto frastornata da tutte quelle novità. E, se devo essere sincera, il fatto che intorno a me un certo numero di lucine colorate a forma di donnine/omini bonsai stessero allegramente svolazzando… non aiutava.

Mi veniva quasi da essere comprensiva con mia madre e… Oddiiiiio, non le avevo telefonato! E adesso era l’una e mezza! Crollai sul letto con un attacco di ansia e mi addormentai di botto.

Un attimo dopo fui svegliata da sette chili di pelo e vibrisse che mi saltavano sullo stomaco strillando selvaggiamente. “Michelangelo!! Sono le due, è presto non…” guardai l’ora: le sei e mezza.
“Cavolo! Al solito!” brontolai e gli spezzettai quattro caramelline per gatti assortite, mentre cercavo di ricordare dove fossero le pappe.
Si era svegliata anche la zia e ci osservava divertita.
“Dì, mica è già ora di alzarsi, vero?” domandai preoccupata: “No, anche se non avresti dovuto andare a dormire così tardi!” mi rimproverò.
 “È che Franco era in giro con dei nuovi amici e poi ci siamo messi a chiacchierare e poi c’è la differenza di fuso orario e…”

Il silenzio era profondo, eppure… Micky smise di masticare e rizzò le orecchie. Un istante dopo fui raggiunta da un suono inequivocabile,
un lungo, profondo ed appassionato ululato.
La zia ascoltava, assorta. Poi un altro, lontano, in risposta e qualche secondo dopo quello più vicino, cambiando tonalità.
Il cuore mi batteva all’impazzata, Michelangelo era tutto gonfio, occhioni sbarrati e orecchie appiattite sulla testa: “Non è niente, Scarafaggio, non preoccuparti, sei al sicuro!” gli sussurrai prendendolo in braccio.

Presumo che i Siberiani, in natura, come tutte le altre Creature, siano abituati a sentire la voce dei lupi e, semplicemente se ne stiano per gli affari loro, ma il micio in questione era nato all’interno della civiltà umana e la sua reazione, di fronte al grande predatore, era di panico.
Di moderato panico. Panico dignitoso.
“Su, Micky, tranquillo! Anche tu sei un predatore, non sei buono da mangiare. Credo”
“Avvertono di tenersi lontani dal territorio del Lago delle Ametiste. Il branco di Plan dle Masche2 risponde: pericolo di valanghe sui costoni Est verso i Laghi Alti. Il branco della Serra dice che qui è sicuro, nessun pericolo, disgelo graduale, ma ci sono movimenti sospetti intorno al Colle dij Verna3 . Vanno a controllare”

Mi voltai verso la zia, a bocca aperta: “Mi prendi in giro?!?”
Lei mi guardò con occhi più sbarrati del gatto: “Ma ti pare? Perché mai?” chiese scandalizzata.
Nella valle era tornato il profondo silenzio, anche se iniziava ad albeggiare, e qualcosa, presto, avrebbe iniziato a svegliarsi.
“Tu donna medicina figlia di Spirito Amarok?” nella penombra la zia aveva un’espressione indecifrabile: “Amarok è padre di tutti bravi selvaggi di Tre Valli!” rispose stando al gioco e dimostrando una inattesa conoscenza del mondo al di là della Serra.

Magari non aveva la più pallida idea di cosa fossero un semaforo e dei campanelli, però conosceva culture geograficamente lontanissime. Conosceva i sintomi della dislessia, ma non aveva idea dell’esistenza di termini quali ‘celiachia’, o ‘allergie alimentari’.
Usava, a proposito, parole come ‘Pleistocene’, ma non aveva mai sentito nominare i vigili.
Quando si dice le priorità!
Le ologrammine lanciasassi evidentemente erano andate a nanna, perché non arrivavano più quelle luci rosa e violette dalla terrazza e Micky, passato lo spavento, stava dignitosamente ripulendo il piattino dal pasticcio di trota.



1: Daniel Pennac: "Abbaiare Stanca" Salani ed. 1982
2: Masca: termine di origine gallica o longobarda. Strega o, per estensione, spirito soprannaturale.
3: Verno: termine Gallico= Ontano. Valle degli Ontani



(...continua link p.:7)